lunedì 30 luglio 2012

Piccole tracce... Ikebana

Molta gente che ho incontrato in questi giorni mi ha fatto domande strane riguardo un antico e lontano paese nominato Giappone.
Dicono che il mio nome ha radici lontane, dicono che i miei occhi descrivono aromie asiatiche, dicono che i miei modi di fare sono frutto di una educazione ferrea.
Nella mia mente però non si è accesa nessuna fiamma, la mia memoria è ancora troppo lacunosa e non sono riuscita a rispondere a nessuna di queste gentili persone se non con un'inchino imbarazzato ed un lieve sorriso.

Due uomini, amici di Josei, sono giunti in casa tre giorni fa per trascorrere un lieto fine di settimana, lontani dal lavoro e  per stare più vicini ai boschi e ad un lago situato poco lontano da questa casa.
Sono uomini di ottimo carattere, elevata cultura e dal sorriso facile, di buona compagnia.
Hanno viaggiato molto e proprio uno di loro, guardandomi alla luce del crepuscono, mentre sorseggiavamo un ottimo tè, si è soffermato a lungo ammirando i miei tratti orientali.

Disse che le ricordavo una donna incontrata anni fa in Giappone, un paese dalle usanze antichissime e dalla cultura controversa.
Questa donna si chiamava Ryosuke ed era un'esperta nell'arte del Kadō, ora chiamata Ikebana, ovvero l'arte della disposizione dei fiori recisi, dove cielo, terra e uomo devono essere sempre in armonia.
Disse che le assomigliavo nei tratti e nell'eleganza dei gesti e delle parole.

Gli dissi che non avevo mai sentito parlare di questo paese e neanche di questa forma d'arte che tanto mi ha incuriosita ed affascinata.

Lui sorrise e mi promise di portarmi, alla sua prossima visita nella casa di Josei, un libro che prese in quel paese e di parlarmi più nel profondo della sua arte e della sua cultura così bella evariegata.

Al congedare i due ospiti tanto interessanti, con la speranza di rivederli il prima possibile per ascoltare nuovi racconti e per poter leggere qualcosa riguardo quel paese, entrai nella biblioteca personale di Josei e presi in prestito il primo libro che trovai con la scritta "Giappone".

E' un libro antico, dalla copertina color ambra scura, rigida e ben rilegata, dalle pagine sottili.
Questo libro narra di antichi racconti che narrano di animali, di eroi, di monaci, di fantasmi...racconti che racchiudono l'anima di una cultura lontana a me sconosciuta, ma che profondamente mi attrae.

Ho intenzione di trascrivere alcuni racconti su questo quaderno, così da leggerli e rileggerli e da portali sempre con me.

L'uomo che si fa chiamare Shurui prima della sua partenza mi ha consegnato un piccolo disegno fatto su di un foglio probabilmente di un quaderno simile al mio, ma molto più pregiato.
Ritrae un ikebana creato da quella donna che tanto mi somiglia.



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